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Tentativi per risolvere secondo Realtà le Questioni e le Necessità sociali imposte dalla vita


Quel che di caratteristico ha condotto nei tempi moderni appunto alla forma particolare della questione sociale, può venire espresso così: la vita economica sostenuta dalla tecnica, il capitalismo moderno, hanno agito con una certa necessità naturale e portato la società contemporanea a un certo ordinamento interiore. Mentre l’attenzione umana andava concentrandosi sulle conquiste della tecnica e del capitalismo, essa era distolta da altri campi e da altri rami dell’organismo sociale. Ma la coscienza umana deve assegnare anche a questi la loro giusta azione, se si vuole che l’organismo sociale possa svilupparsi in modo sano.


Per esporre chiaramente quel che deve essere caratterizzato qui come impulso motore verso un’osservazione esauriente, complessiva della questione sociale, mi sia lecito prendere le mosse da una similitudine. Ma si tenga presente che questa va intesa appunto solo come una similitudine; tuttavia essa può aiutare l’umana comprensione a mettersi nella direzione necessaria per poterci noi formare delle rappresentazioni sul risanamento dell’organismo sociale. Chi da questo punto di vista deve osservare l’organismo naturale più complesso, l’organismo umano, deve rilevare che esso palesa la sussistenza di tre sistemi operanti l’uno accanto all’altro, ciascuno però con una certa autonomia rispetto agli altri.


Questi tre sistemi operanti l’uno accanto all’altro si possono qualificare presso a poco come segue.


Nell’organismo naturale dell’uomo uno dei tre campi è costituito dal sistema che comprende in sè la vita dei nervi e degli organi sensoriali. Si potrebbe anche chiamarlo organismo della testa, dato che in questa importantissima parte dell’organismo la vita dei nervi e dei sensi ha in certo modo il suo centro.


Come secondo sistema dell’organismo umano, volendone acquistare una vera comprensione, va considerato quello che vorrei chiamare il sistema ritmico, consistente nella respirazione, nella circolazione del sangue, e in tutto quanto si esprime in processi ritmici dell’organismo umano.


Come terzo sistema, va considerato tutto il complesso di organi e di attività connessi col vero e proprio ricambio della materia.


In questi tre sistemi si contiene tutto quanto è necessario, se organizzato con reciprocità d’azione, al sano funzionamento complessivo dell’organismo umano.

In pieno accordo con quanto già oggi può dire l’indagine scientifica naturale, ho tentato di descrivere questa triplice organizzazione dell’essere naturale umano, per ora molto sommariamente, nel mio libro Enigmi dell’anima * Sono certo che la biologia, la fisiologia e tutta la scienza naturale concernente l’uomo, saranno portate a riconoscere in un futuro molto prossimo come questi tre sistemi: della testa, della circolazione (o del petto) e del ricambio, mantengano il funzionamento generale dell’organismo umano perché operano con una certa autonomia, perchè non esiste un’assoluta centralizzazione nell’organismo umano; e perchè ciascuno di questi tre sistemi ha un rapporto speciale, per sè stante, col mondo esterno.


Il sistema della testa per mezzo degli organi di senso, il sistema della circolazione o ritmico per mezzo della respirazione, e il sistema del ricambio mediante gli organi della nutrizione e del movimento. I metodi delle scienze naturali non sono ancora abbastanza avanzati da portare a un riconoscimento generale, anche negli ambienti scientifici, nella misura che sarebbe desiderabile per il progresso della conoscenza, quanto ho qui accennato e che, partendo dai fondamenti scientifico-spirituali, ho cercato di applicare alle scienze naturali.


Ciò significa però che le nostre abitudini di pensiero, tutto il nostro modo di rappresentarci il mondo, non sono ancora interamente adeguati a quanto, ad esempio, nell’organismo umano si presenta come l’intima essenza dell’opera di natura. Si potrebbe rispondere: “Ebbene, la scienza naturale può attendere! Essa si avvicinerà a poco a poco ai suoi ideali e arriverà anche a riconoscere e a far propria una tale maniera d’indagine”.


Ma per lo studio, e specialmente per l’agire dell’organismo sociale, non si può aspettare. In questo campo occorre che non soltanto in qualche specialista, ma in ogni anima umana (poiché ogni anima umana partecipa all’attività per l’organismo sociale), esista almeno una conoscenza istintiva di ciò che a esso è necessario. Un sano pensare e sentire, un sano desiderare e volere rispetto all’assetto dell’organismo sociale, può svolgersi soltanto se ci si renda chiaramente conto, sia pure in modo più o meno istintivo, che questo organismo, se ha da esser sano, deve esser articolato in tre sistemi al pari dell’organismo umano naturale.


Orbene, da quando Schàffle scrisse il suo libro sulla struttura dell’organismo sociale si è tentato di ricercare delle analogie fra l’organizzazione di un essere naturale, diciamo dell’uomo, e la società umana come tale. Si è voluto stabilire che cosa sia la cellula nell’organismo sociale, che cosa l’aggregato di cellule, i tessuti ecc.


E comparso anzi di recente un libro di Merey, Weltmutation, nel quale certe leggi e certi fenomeni naturali vengono semplicemente applicati all’organismo della società umana.


Quanto qui si vuole esporre non ha assolutamente nulla a che fare con un simile giocherellare con le analogie. E chi credesse che anche in questa trattazione ci si voglia baloccare in tal modo con delle analogie tra l’organismo naturale e quello sociale, mostrerebbe soltanto di non essere penetrato nello spirito di quel che si è inteso dire.


Qui infatti, lungi dal voler trapiantare nell’organismo sociale qualche verità inerente a fatti scientifici, si vuole una cosa del tutto diversa, e cioè che dallo studio dell’organismo naturale il pensiero e il sentimento umano imparino a sentire ciò che ha possibilità di vita, per poi essere in grado di applicare questo modo di sentire all’organismo sociale.

Se, come spesso accade, si trasporta semplicemente nell’organismo sociale quanto si crede di aver imparato nei riguardi dell’organismo naturale, si dimostra soltanto di non volersi conquistare la capacità di considerare l’organismo sociale per se stesso, indipendentemente, investigando le sue leggi, come si sa di dover fare per comprendere l’organismo naturale.

Dal momento in cui, come lo scienziato della natura studia l’organismo naturale, ci si ponga obiettivamente di fronte all’organismo sociale nella sua autonomia, per scoprire le sue leggi particolari, ogni gioco di analogie cessa di fronte alla serietà dell’osservazione. Si potrebbe anche pensare che a base di questa nostra concezione stia la credenza che l’organismo sociale debba venir “costruito” secondo un’astratta teoria copiata dalla scienza naturale. Ma ciò è quanto mai lontano dalla verità. A tutt’altro s’intende accennare.


L’attuale crisi storica dell’umanità esige che in ogni singolo individuo umano nascano certi sentimenti, e che lo stimolo a questi sentimenti venga dato dall’educazione e dalla scuola allo stesso modo in cui si insegnano le quattro operazioni aritmetiche. Quel che, senza essere stato accolto coscientemente nella vita dell’anima umana, ha prodotto le vecchie forme dell’organismo sociale, in avvenire non sarà più efficace.


Fra gli impulsi evolutivi che d’ora in avanti vogliono entrare come elementi nuovi nella vita umana vi è questo: che i detti sentimenti siano richiesti a ogni singolo individuo nello stesso modo in cui da tempo viene richiesto un certo grado d’istruzione. Ciò che d’ora in poi si esigerà dagli uomini è che imparino a sentire sanamente come devono operare le forze dell’organismo sociale, affinchè questo si dimostri vitale. Si dovrà acquistare il sentimento che il non voler prender posto in questo organismo con tali sentimenti è insano, è antisociale.


Si sente dire oggi che la “socializzazione” .è una necessità dei tempi. Ma la socializzazione non sarà un processo di risanamento, ma una cura ciarlatanesca e fors’anche un processo di distruzione per l’organismo sociale, se non si richiama nel cuore e nell’anima degli uomini la conoscenza, almeno istintiva, della necessità della triarticolazione dell’organismo sociale. Questo, se deve operare sanamente, deve sviluppare in sè tre strutture diverse, secondo le leggi che sono proprie a ciascuna.


Una di queste è la vita economica. Cominciamo da questa, perchè è evidente che attraverso la tecnica e il capitalismo essa è divenuta predominante in tutta la moderna società umana. La vita economica deve essere nell’organismo sociale una struttura relativamente autonoma, come lo è il sistema neuro-sensoriale nell’organismo umano. La vita economica comprende tutto quel che riguarda la produzione, la circolazione e il consumo delle merci.


Come seconda struttura dell’organismo sociale è da considerarsi la vita del diritto pubblico, la vita politica, quella che, nel senso dell’antico Stato politico, poteva essere designata come la vera e propria vita statale. Mentre la vita economica comprende tutto quanto l’uomo ricava dalla natura e dalla propria produzione, cioè le merci, la loro circolazione e il loro consumo, questa seconda struttura dell’organismo sociale può abbracciare soltanto quel che sorge da sostrati puramente umani e che riguarda i rapporti tra uomo e uomo.


Per la conoscenza delle tre strutture dell’organismo sociale è essenziale approfondire la differenza tra il sistema del diritto pubblico, che riguarda soltanto le relazioni tra uomo e uomo, poggiate su profondi sostrati umani, e il sistema economico, che ha solamente a che fare con la produzione, la circolazione e il consumo di merci. Nella vita si deve fare questa distinzione col sentimento affinchè, come conseguenza, la vita economica si scinda da quella politica, così come nell’organismo naturale dell’uomo l’attività dei polmoni per l’inspirazione e l’espirazione dell’aria esterna si scinde dai processi della vita neuro-sensoriale.


Come terza struttura che, altrettanto autonoma, deve porsi accanto alle altre due, si ha da comprendere nell’organismo sociale quel che riguarda la vita spirituale; o, per dire più esattamente - perchè forse l’espressione “vita spirituale” o tutto quanto si riferisce alla vita spirituale non è mai molto preciso - quel che poggia sulle doti naturali del singolo individuo umano, e che deve entrare nell’organismo sociale sulle basi di tali sue facoltà naturali, sia spirituali, sia fisiche.


La prima struttura, il sistema economico, ha a che fare con tutto quel che deve esistere affinchè l’uomo possa regolare il rapporto della sua vita materiale col mondo esterno. La seconda struttura ha a che fare con quel che deve esistere nell’organismo sociale per regolare i rapporti tra uomo e uomo. La terza struttura ha a che fare con quel che deve germogliare da ogni singola individualità umana per poi inserirsi nell’organismo sociale.

Come è vero che la tecnica moderna e il moderno capitalismo hanno dato l’impronta alla nostra vita sociale, così è necessario che le ferite necessariamente inferte ad essa da quella parte vengano risanate mettendo l’uomo e la vita collettiva umana in un corretto rapporto con le tre strutture dell’organismo sociale. ...



Tratto da

O.O 23 - I punti essenziali della questione sociale

Rudolf Steiner


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