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Immagine del redattorePleroma

La lotta di Lucifero e Arimane nell'organismo umano, il Segno della Croce


IL SEGUENTE DIAGRAMMA E' STATO CREATO SULLA BASE DELLA CONFERENZA CITATA

Gli schizzi di Rudolf Steiner sono invece presenti nel testo originale:

O.O. 158 - Il Mondo come risultato di processi di equilibrio

Antroposofia, Lucifero, Arimane









L’uomo è organizzato in un certo senso grossolanamente, e ciò si esprime già talvolta nel linguaggio. Infatti, egli ha anche due “nasi”, ma essi sono cresciuti insieme così che non appare così evidente come per gli occhi e per le orecchie. Perciò non si parla “dei” nasi, ma “del” naso, anche se di fatto l’essere umano ne ha due e non uno, solo che è organizzato così grossolanamente da non rendersene conto. È in ogni caso un fatto, che nella percezione umana si esprima una simmetria globale: l’esistenza di una destra e di una sinistra. Se l’uomo non avesse due orecchie, due occhi, due nasi, di fatto non potrebbe nascere l’esperienza interiore dell’io. E per questo egli ha bisogno anche di due mani. Se battiamo le mani e percepiamo una mano con l’altra, già ha origine un’esperienza dell’io. Ma facciamo qualcosa di molto simile anche nell’atto con cui riuniamo in un’unità le percezioni dei due occhi e delle due orecchie. 


Nell’ambito dell’attività sensoriale, noi percepiamo il mondo sempre da due lati: da sinistra e da destra. E solo perché noi riceviamo queste due impressioni da sinistra e da destra e le riuniamo nel mezzo, siamo esseri umani dotati di io. Altrimenti non potremmo esserlo. Se avessimo per esempio gli occhi in vicinanza delle orecchie e non potessimo mai congiungere i due campi visivi, resteremmo sempre un essere inglobato nell’anima di gruppo. Per essere un’entità dotata di io, dobbiamo far incontrare la destra e la sinistra sulla linea mediana. Noi portiamo a contatto nel centro tutto ciò che nell’ambito della percezione proviene da destra e da sinistra. 


Immaginate che tutto, da destra e da sinistra, venga a confluire sulla linea mediana (linea rossa nel disegno): è in questo piano che noi esistiamo veramente. Noi non siamo affatto nello spazio, ma in questo piano, in questa area. In verità, non siamo quell’essere umano esteso nello spazio che crediamo, ma siamo un essere planare, che nasce dal fatto che gli impulsi provenienti dalla sinistra si intersecano con gli impulsi provenienti dalla destra. Se a qualcuno che chieda “dove sei, dunque?” volete rispondere secondo la realtà e non secondo la maya, non dovete dire “sono qui o là, nello spazio occupato dal mio corpo”, ma “sono lì dove il mio uomo di sinistra si incontra con il mio uomo di destra”. In realtà, siete solo questo. Esattamente come negli esseri che ho menzionato prima si incontrano in una superficie, come due metà differenti, l’elemento aereo e l’elemento acqueo, così nell’uomo si incontrano la sinistra e la destra, come due metà simili.


Anche l’uomo in realtà è un essere di superficie, un piano, e la sua forma visibile è soltanto maya.

Ma da dove viene questa sua forma? L’uomo la ottiene dal fatto che si trova in mezzo a una sorta di battaglia fra due entità che si affrontano: una da destra, l’altra da sinistra. Se si guardasse spiritualmente ciò che vi è alla nostra sinistra, percepiremmo quell’essere come luce. Se avessimo una percezione spirituale di ciò che opera alla nostra destra, ne otterremmo una sensazione ben diversa. Noi esistiamo in realtà come uomo duplice, poiché da sinistra combatte l’entità luciferica e da destra quella arimanica.


Provate a rappresentarvi l’entità luciferica che combatte da sinistra e vi deposita qualcosa che erige a sua fortezza, mentre da destra combatte l’entità arimanica, erigendo la propria. Il vostro uomo di sinistra è in realtà la fortezza di Lucifero. Il vostro uomo di destra è la fortezza di Arimane. E voi avete solo al centro, in mezzo ai due, la possibilità di esistere.


La nostra arte di vivere consiste nel trovare il giusto equilibrio.

Lo facciamo inconsciamente, quando percepiamo il mondo sensibile. Quando udiamo con l’orecchio sinistro e con l’orecchio destro e poi riuniamo i due impulsi in una percezione, o quando tastiamo con la mano destra e con quella sinistra e poi unifichiamo la sensazione, continuamente noi ci situiamo nel piano che si trova al limitare della battaglia fra Lucifero e Arimane. E il margine di libertà che ci viene lasciato al centro è sottile quanto una lama di coltello. Anzi, più di una lama di coltello. Il nostro organismo non appartiene a noi: è il campo di battaglia delle potenze luciferiche e arimaniche, e delle entità di natura simile a Lucifero e Arimane. Di questo però non possiamo ora dire altro.


Siamo quindi esseri simili a superfici piatte, incastrati fra qualcosa che come uomini non ci riguarda. Non ci riguarda né il nostro uomo di sinistra, né il nostro uomo di destra, ma solo il processo che si svolge fra di essi.

Ed ora possiamo sviluppare ancora l’immagine che vi ho portato prima. Nel piano — così come nella Terra — si svolgono continuamente processi. Ma ciò che accade nella Terra non lascia le impronte di cui si è detto, e ciò che accade in voi, nella metà destra o sinistra dell’organismo, non ha niente a che fare con quello che l’essere umano sperimenta nella propria anima. Sono processi che avvengono fra Lucifero e Arimane. Quel che accade sotto la crosta terrestre — i vermi che brulicano, la terra che diviene calda o fredda con le stagioni — nulla ha a che vedere con le tracce che vi vengono impresse, ma va paragonato a ciò che succede all’interno dell’organizzazione umana. Dunque si deve dire: l’osservazione spirituale dell’anatomia e della fisiologia umane mostra come Lucifero e Arimane combattano l’uno contro l’altro. Ma non si deve giungere a credere che sia il contrasto fra loro a generare la vita dell’anima. Non sarebbe corretto, perché essa si svolge nell’anima stessa. E questo accade nel piano, nella superficie mediana di cui abbiamo parlato, non dentro l’organismo spaziale. Queste relazioni sono differenziate, e la loro distribuzione è straordinariamente interessante.


Nel capo umano Lucifero e Arimane si sono costruiti fortezze simili a sinistra e a destra. La metà sinistra e quella destra del capo sono infatti molto simili. Qui le forze opposte sono tali da interagire ben poco fra loro e sfiorano appena il piano mediano. Al centro vi è dunque tale piano, a sinistra Lucifero, a destra Arimane. Dal momento che le due metà del capo sono strutturate in modo cosi simile, Lucifero e Arimane si respingono specularmente e l’uomo può sviluppare qui nel mezzo una quieta attività. Per questo motivo il suo pensiero sarà ben poco disturbato dalle azioni luciferiche e arimaniche.


Scendendo nell’organismo, non è già più così. Da un lato Lucifero riesce ad arroccarsi nello stomaco, dall’altro Arimane riesce ad arroccarsi nel fegato. E con lo stomaco Lucifero combatte da sinistra verso destra, mentre Arimane combatte da destra verso sinistra grazie al fegato. Si osserva in giusto modo la relazione fra stomaco e fegato, se si vede che Lucifero e Arimane fanno di questi due organi le loro teste di ponte. Qui si vive in un continuo combattimento, e la scienza farebbe bene a studiare seriamente la lotta fra stomaco e fegato. E la posizione del cuore, che sale un po’ verso il lato sinistro, è espressione del fatto che Lucifero cerca di ghermire qualcosa per sé, dal suo lato, mentre Arimane vuole ghermire qualcosa dal lato opposto. Tutte le relazioni destra-sinistra esprimono il combattimento di Lucifero e Arimane dentro l’essere umano. Si è detto che nell’uomo ciò che sta ai due lati del piano mediano è in certo modo pari. Ma abbiamo visto che questo vale solo nel capo: la parità cessa a mano a mano che si scende nell’organismo umano.


Vi sono però altre direzioni secondo cui l’uomo si colloca nello spazio. Nel linguaggio dell’occultismo, significa che egli si pone anche in altri modi nella lotta fra Lucifero e Arimane. Vi è un davanti e un dietro (linee gialle nel disegno). L’uomo ha una parte rivolta anteriormente e una posteriormente.


Riflettete sull’uomo nel suo complesso. Se pensate non più alla sinistra e alla destra, ma al davanti e al dietro, l’essere umano non è neppure nell’asse antero-posteriore di questo essere spaziale. Lucifero e Arimane si combattono rispettivamente da sinistra e da destra e quel che vediamo nello spazio sono solo le barricate che essi hanno eretto l’uno contro l’altro. Allo stesso modo, di nuovo Arimane combatte posteriormente contro l’uomo e Lucifero anteriormente. Da dietro protende la sua attività Arimane, da davanti Lucifero spinge la sua attività contro Arimane. E l’uomo sta di nuovo nel mezzo.


Ma in relazione a questa direzione antero-posteriore, dobbiamo dire che le due entità non riescono ad avvicinarsi l una all’altra tanto da formare un unico piano. Qui le cose stanno diversamente. Arimane agisce solo fino a un piano che passa per la colonna vertebrale, mentre Lucifero giunge solo fino al piano che passa per lo sterno, là dove si congiungono le coste. Fra questi due piani esiste uno spazio dove essi sono separati, dove i loro effetti si disperdono. Qui essi, per così dire, combattono senza cozzare l’uno contro l’altro, ma lanciano i loro dardi attraverso questo spazio. Arimane giunge solo fino alla colonna vertebrale e Lucifero solo fin dove le coste si saldano allo sterno.


Qui dentro stiamo noi: al centro della lotta fra Lucifero e Arimane. Perciò, rispetto alla direzione antero-posteriore, l’uomo in realtà è un essere che ha spazio.


Nella direzione sinistra-destra Lucifero e Arimane si combattono principalmente nella sfera dei pensieri. Da destra e da sinistra sciamano pensieri cosmici e vengono a toccarsi in questo piano.


Sono formazioni di pensieri cosmici che cozzano l una contro l’altra e si sfiorano nel piano mediano dell’uomo. Da davanti e da dietro, Lucifero e Arimane lottano invece nella sfera dei sentimenti. E poiché qui le forze non giungono realmente a toccarsi, rimane per noi nel mezzo una sfera d’azione libera, dove possiamo vivere con i nostri sentimenti. Quando nutriamo pensieri che si combattono da destra e da sinistra, sentiamo che essi appartengono in realtà al cosmo. Con i pensieri pensiamo le cose del mondo esterno, ma quando formuliamo pensieri autonomi, questi sono in realtà solo fantasmagorie. Non appartengono più al cosmo. Nei nostri sentimenti, invece, apparteniamo realmente a noi stessi. Lucifero e Arimane non si incontrano completamente perché esiste uno spazio libero fra le due sfere d’azione. Perciò nei nostri sentimenti possiamo dire di essere in noi stessi.


Vedete, noi, in quanto uomini, siamo creature degli esseri delle gerarchie superiori. Siamo esseri piatti fra destra e sinistra perché le gerarchie superiori ci hanno posto quali esseri umani in quello spazio, in quel piano. Siamo creature degli dèi buoni, in quanto essi hanno detto dall’alto dei loro pensieri creatori: “Vi è una guerra fra Lucifero e Arimane. Dobbiamo erigere una barriera per creare uno spazio dove non possano entrare, dove non possano scontrarsi direttamente”.


Così, noi esseri umani siamo stati posti in mezzo a questa guerra quali creature degli dèi buoni. E se prendiamo il nostro posto nella lotta, saremo sempre più creature degli dèi buoni.

Rispetto al davanti e al dietro, gli dèi buoni non hanno lasciato penetrare Lucifero fino in fondo. Gli hanno opposto una barricata saldando le coste anteriormente. E nell’edificare la meravigliosa torre che racchiude il cervello e il midollo spinale hanno eretto le loro fortificazioni contro Arimane. Egli non può superarle. Può al massimo lanciare i suoi dardi di sentimento contro Lucifero. In verità, noi stiamo li dentro per separarli uno dall’altro con uno spazio libero.


Vi è poi una terza direzione, quella dall’alto verso il basso (linee blu nel disegno). Dobbiamo ribadire che i fatti qui non si svolgono come nella fantasmagoria del mondo esteriore, nella maya. Qui Arimane agisce dal basso verso l’alto e Lucifero dall’alto verso il basso. E anche qui gli dèi buoni, che operano per il progresso, hanno eretto una barriera contro Lucifero. Gli effetti del suo agire dall’alto verso il basso vengono arginati da un piano. Se prendete uno scheletro e ne staccate il cranio, potete vedere questo piano: dovete ricostruirlo mentalmente lì dove il cranio si articola sulle vertebre cervicali. Questo piano orizzontale invisibile con cui il cranio poggia sulle vertebre cervicali è la barriera dove l’uomo può arginare le azioni di Lucifero. Lucifero può solo scagliar giù i suoi dardi dall’alto. E si tratta ora di dardi volitivi. Da sinistra a destra sono dardi di pensiero, da davanti a dietro sono dardi di sentimento, dall’alto verso il basso e dal basso verso l’alto viaggiano i dardi della sfera del volere.


Ma anche qui vi è uno spazio libero, perché al margine inferiore del diaframma corrisponde all’incirca un altro piano, costruito contro Arimane che incalza dal basso verso l’alto. Così, con il suo volere, con i suoi dardi volitivi, con il suo intero essere, dal basso verso l’alto Arimane può giungere solo fino al diaframma. I suoi strali non possono andare oltre. Quello che vi sta sopra è uno spazio di libertà soltanto nostro.


Vedete quanto è complicato l’essere umano! Prendete una qualsiasi parte della figura umana, per esempio la parte sinistra del volto. Come essere di pensiero, Lucifero può compenetrare completamente il lato sinistro, e anche come essere di sentimento può compenetrarlo fino a un determinato piano. Come essere di volontà, di nuovo lo compenetra tutto dall’alto verso il basso. In base a queste indicazioni, potete scoprire in quale misura Lucifero e Arimane agiscono in ogni parte dell’essere umano spaziale per mezzo dei pensieri cosmici, dei sentimenti o degli impulsi volitivi.


Ma dobbiamo essere chiari sul fatto che, come uomini di pensiero, siamo in effetti esseri planari. Come uomini di sentimento abbiamo un certo spazio di libertà fra davanti e dietro, e come uomini di volontà abbiamo di nuovo un certo spazio libero fra l’alto e il basso, fra il piano che passa per la prima vertebra cervicale e il piano del diaframma. 


Solo se eliminate mentalmente quanto non appartiene affatto all’uomo, ottenete la vera forma umana. Potete solo costruirla interiormente.

L’essere umano in realtà è stato composto dall’esterno: dall’esterno riceve la figura che lo caratterizza. Non possiamo comprenderlo, se prendiamo semplicemente le sue forme così come appaiono. Lo comprendiamo solo se conosciamo per intero le sue connessioni con l’universo spirituale, solo se sappiamo come le forze luciferiche e arimaniche operino sull’uomo da sinistra e da destra, da davanti e da dietro, dall’alto e dal basso, e come esse lo modellino quale essere tridimensionale nello spazio.


Rudolf Steiner O.O. 158 - Il mondo come risultato di processi di equilibrio

Dornach, 21 Novembre 1914

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