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Immagine del redattoreGiorgio Tarditi Spagnoli

Gli Ostacolatori nell'Era Atlantidea: Ahriman e le forze del Materialismo

Continua la serie di tre conferenze in video "Gli Ostacolatori" che veranno pubblicate nel corso delle 7 Notti di Sogno di Mezza Estate al fine di poter dare un aiuto alla comprensione delle forze dell'Ostacolo che vorrebbero irretire i sensi in questo periodo dell'anno.



L’esperienza della morte caratterizzò l’Era Atlantidea, in particolare dalla quarta sotto-razza, quella dei Turani, i quali come maghi neri operavano nelle forze di morte di Ahriman. Per la prima volta venne a legarsi all’anima umana il materialismo, come effetto dell’unione tra sangue e suolo. Ecco che dunque qui il culto atlantideo, incentrato sui sette oracoli di Atlantide, ovvero sul culto delle sfere dei sette pianeti. Furono i Turani a portare un impulso futuro nel presente, quello dell’Oracolo di Vulcano, e pervertirlo: quella che doveva essere la potenza dell’uomo futuro, ovvero la trasformazione del corpo fisico in Uomo-Spirito, venne portata non in senso trascendente la condizione fisica-sensibile, bensì in senso degradante, ovvero come principio di legame col mondo della sub-natura, che comincia appunto con la crosta terrestre, la stato della Terra Minerale. Nell’Era Atlantidea la salute era stata preservata da Melchizedek, ovvero il sacerdote dell’Oracolo del Sole: la salute allora dipendeva dal nesso tra la vita cosmica dei pianeti, dietro cui si celavano ancora i 7 Elohim, gli Spiriti dei Pianeti. Egli aveva preservato il ricordo della Parola-Spirito che risuonava ancora come eco nella Natura: il Logos, il Verbo che aveva creato il mondo per mezzo del Suono e della Luce, come indica il Prologo di Giovanni nonché il Rig Veda: “In origine era Prajapati (Dio) e il Verbo era presso di Lui e il Verbo stesso era veramente il Supremo Dio.” (Rig Veda) e “In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.” (Vangelo di Giovanni).


Suono e Luce erano dunque i mezzi con cui i sacerdoti degli oracoli veicolavano la guarigione: dagli oracoli promanavano forze di guarigione che costantemente ponevano le singole anime umane in contatto con il Verbo riverberante nella Creazione. Le anime umane appartenevano a 7 tinture planetarie, ovvero erano dotate di una certa disposizione planetaria, ereditata dalla migrazione lemurica delle anime, quando la massa della Terra-Luna era troppo rigida per poter ospitare l’evoluzione dell’essere umano. I sacerdoti degli oracoli riconducevano secondo la via dei pianeti al Verbo, per mezzo di movimenti e vocalizzazioni le quale entravano fin entro il corpo eterico, cambiandone ed organizzandone la costituzione nei 7 organi. Allora Melchizedek, era la guida dell’umanità e fu colui per mezzo del quale tutte le forze di guarigione disponibili all’umanità furono riversate nelle epoche successive. Quando il culto degli oracoli venne corrotto dal materialismo promanato dai Turani, Melchizedek trattenne nell’Oracolo del Sole la copia dei corpi eterici dei 7 sacerdoti degli oracoli planetari, affinché questi potessero poi divenire l’ispirazione per i maestri della successiva epoca di Cultura Paleo-Indiana.


I 7 corpi eterici dei sacerdoti degli oracoli di Atlantide furono incorporati poi i 7 Santi Rishi, ricevendo gli impulsi dalle stelle della Regione delle Pleiadi, il settemplice corpo della Sofia. Allora la guarigione dipendeva, in un certo senso, dall’arcobaleno: l’arcobaleno era infatti il patto che Noè, colui nel cui fisico si compì la transizione tra atlantideo e il primo essere umano moderno, testimoniò come le nebbie che avvolgevano il continente atlantideo, erano ormai scomparse, essendosi separate le “acque dalle acque”, ovvero l’aria dall’acqua, nel Diluvio Universale. Tale evento nella biografia corrisponde alla rottura delle acque e prelude alla nascita, nel suo insieme dunque l’Era Atlantidea con la formazione del corpo fisico, corrisponde al 1° settennio biografico. L’arcobaleno rappresentava dunque il fatto che i 7 Elohim avevano stretto un patto con l’uomo, la “promessa di pace” a significare che nelle 7 epoche di cultura che sarebbero succedute l’impulso dell’Albero della Vita sarebbe stato ripristinato nonostante la cacciata dal Paradiso e la successiva distruzione di Atlantide. Infatti nell’. Epoca Paleo-Indiana l’uomo aveva la tendenza a ritenere la realtà esteriore ancora puramente illusoria, la Maya: in altre parole l’uomo soffriva causa della densificazione della materia causata da Ahriman.

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