
Gruppo Giovani "Mani"
Con il concludersi dell'esperienza comunitaria si è venuto a formare un gruppo di giovani dai 17 ai 35 anni, tutti intenti ad approfondire le tematiche antroposofiche e scegliere nuove strade per creare "momenti sociali" dal sapore nuovo.
Con questo gruppo abbiamo avviato un'Associazione denominata "Mani", nome scelto per le qualità di formazione di comunità dell'individualità che riunì intorno a sé tre Maestri di Saggezza: Buddha, Zarathustra e Sciziano al fine di permettere che tutta la saggezza precristiana potesse fluire in nuova forma attraverso il Cristo per mezzo della redenzione del male.
Sotto tale impulso di rinnovamento, il gruppo si riunisce sia online che in presenza, essendo i partecipanti provenienti da diverse parti d'Italia. Al momento il gruppo sta gestendo alcune iniziative sia in ambito editoriale che organizzativo (mostre, workshop ed altro).
Il gruppo è condotto da Alessandro del Vecchio (Maestro di Scuola Waldorf - Classe '89)
Alessandro del Vecchio
Classe '89


Manuel Zagaria
Classe '91
Sono Manuel, ho 31 anni e attualmente vivo nella cornice delle Langhe piemontesi. Nella vita esteriore gestisco progetti di sviluppo ed innovazione delle Risorse Umane di realtà aziendali. Nella vita interiore tento di applicare lo stesso grado di organizzazione ad una combinazione astrologica Scorpione-Ariete, con difficoltà sicuramente maggiori! Il percorso personale di ricerca interiore comincia verso i 21 anni, con la Quarta Via di Gurdjieff, per poi diramarsi su tutto il filone orientale della realizzazione del Sè, in particolare nell'insegnamento dei maestri Ramana Maharshi e Nisargadatta Maharaj, sullo sfondo costante dello gnosticismo cristiano, da cui fui attratto fin dal primo incontro con i vangeli di Tommaso e Filippo. Al ventottesimo anno di età queste correnti si incontrano nell'antroposofia, suscitando un forte senso di ritrovamento, affinità semantica e metamorfosi ad un'ottava superiore di quanto fino a quel momento approfondito ed esperito.

Jacopo Bottani
Classe '91
Un giorno sono nato. Da piccolo volevo fare il naturalista, avevo un bastone trovato in montagna a cui avevo dato un nome regale e una volta - raccontano i miei genitori - ho detto "mamma ho l'acquolina in bocca, guarda" e ho aperto la bocca come un leone, ma io non mi ricordo. Mi sono dimenticato anche del sogno del naturalista e alla fine ho iniziato a fare teatro - anche se forse non sono due cose così diverse -.

Claudio Lombardi
Classe '94
Sono nato e cresciuto a Bellinzona, in una città del Canton Ticino, in Svizzera. Ho vissuto esperienze di vita particolari fin da quando ero bambino, esperienze che mi hanno fatto soffrire e sentire diverso. “Per caso” conobbi l’antroposofia. Da lì, capii subito che tutte quelle esperienze che mi facevano sentire sfortunato e arrabbiato, con la giusta chiave di lettura possono diventare degli ottimi strumenti per esprimere al meglio me stesso, mettendomi al servizio del prossimo. Ad oggi sono grato di “essere stato sfortunato”, perché in realtà, è stata la mia più grande fortuna.

Enrico Lorenzin
Classe '93
Nato a Vicenza l'11-12-1993, da Flores Maria e da Giuseppe. Fin da bimbo dimostra una passione per la natura, le arti marziali, i maghi e la cucina. Ha praticato arti marziali per 15 anni, frequentato un corso di falconeria e sviluppato le sue doti manuali cucinando, insieme alle nonne, e con la falegnameria e l'agricoltura, insieme al papà.
Si è iscritto ed ha terminato il liceo scientifico. Dopo essersi diplomato ha frequentato un anno di farmacia a Padova, dove è entrato in contatto con un corso di mnemotecniche, in attesa di riprovare il test di ingresso per fisioterapia. L'anno successivo supera il test di fisioterapia e dopo tre anni si laurea nella stessa disciplina. Nel frattempo frequenta ed applica un corso di meditazione proposta dal maestro Sergio Petrelini. Grazie alla laurea ed alla professionalità sviluppata ha la possibilità di prendere parte ad un periodo di volontariato in Perù. Rientrato da questa esperienza ha iniziato la sua attività di fisioterapista domiciliare.
L'incontro con l'antroposofia è avvenuto grazie alla mamma che da anni la studia e si è diplomata come docente di classe presso la scuola di formazione di Oriago.

Anahi Campo
Classe '95
Per 11 anni ho frequentato e per lo più vissuto, la scuola steineriana di Bologna. Per i successivi 11 invece, ho affrontato la vita cercando di allontanarmici.In qualche modo però quando cercavo delle risposte riuscivo a trovarle solo lì, in quel linguaggio e in quelle sfere a me così famigliari. Ho scelto pertanto di approfondire e fortificare questo legame già da un anno, ma da sola può essere un percorso travagliato da portare avanti. Sono felice quindi di poter condividerlo finalmente con un gruppo e avere l’occasione di sentirmi profondamente più compresa.

Giorgia Savio
Classe '91
Mi chiamo Giorgia Savio e sono nata a Torino in una fredda ma soleggiata mattina di fine autunno 31 anni fa. Il mio ingresso sulla Terra non è stato semplice, per cui il mio primo pensiero è di profonda gratitudine per il coraggio e la tenacia di mia madre nel portare a termine la gravidanza.
Terra: nei primi anni della mia esistenza l'esplorazione di questo elemento è stata fondamentale per coltivare il profondo amore che mi caratterizza per la Natura in ogni sua forma e creatura. Giocare nel verde con gli animali, sporcarmi nel fango, graffianti tra i rovi, sperimentare ogni sorta di caduta e sbucciatura. Sono state le esperienze che hanno riempito i miei pomeriggi d’infanzia a casa di mia nonna materna, che con tanta pazienza si è presa cura di me. A lei e a tutta la mia famiglia a quattro zampe va un'altra grande parte della mia gratitudine.
Acqua: nella seconda parte della fanciullezza è entrato prorompente l'elemento dell'acqua, nel senso letterale del termine, perché sono entrata a far parte di una squadra di nuoto agonistico. Qui ho compreso la gioia di poter condividere passioni ed esperienze insieme ai miei compagni di gare e sentirmi spronata ad andare oltre i miei limiti dal nostro amato allenatore. Per tutto questo non posso che essere grata e riconoscente a tutti loro!
Aria: ai 16 anni ha iniziato a soffiare un vento forte nella mia vita, così forte d'aver fatto cadere tante foglie della mia esistenza e potato numerosi rami. Ho dovuto dire molti addii ed abbracciare un lungo periodo di malattia. All'inizio l'ho combattuta, poi ho lasciato che fosse una mia maestra. Ho completato, con grosso sforzo, i miei studi e mi sono formata come Naturopata. Poi, pian piano, una luce ha cominciato a farsi nuovamente strada. Ho conosciuto persone nuove che sono entrate a far parte del mio percorso. Qui due importanti figure maschili, mio padre e mio marito hanno saputo darmi supporto e coraggio per salutare definitivamente questa ormai inutile e severa insegnate. Per questo sarò per sempre loro immensamente riconoscente.
Fuoco: la luce ha continuato a divenire sempre più intensa fino a che a 27 anni ho conosciuto le Costellazioni famigliari e con loro tutto ciò che riguarda la scienza spirituale. Questo ha risvegliato in me la gioia di vivere e la curiosità di quando ero bambina. Come ogni buon fuoco, l'accademia di Costellazioni di cui sono entrata a far parte mi ha scaldato, affascinato, rallegrato e talvolta scottato. Sì, perché ho imparato che anche questo tipo di fuoco brucia e proietta ombre tanto più grandi, quanto più grande è il fuoco acceso. Ma quanta bellezza! Finalmente potevo illuminare la mia via e scorcerci tante cose sorprendenti. Grazie! Grazie al mio insegnante e grazie infinitamente a tutti i miei compagni di accademia.
Spirito: ad oggi quel fuoco lo vedo proiettarsi nel cielo, grazie all'incontro con l'Antroposofia e l'essere entrata a far parte di questo Gruppo Giovani. Una stella si è accesa, anche se ancora lontana ed alle volte coperta da nubi passeggere. In ogni caso sento che essa mi potrà guidare verso innumerevoli avventure.

Giovanni Contino
Classe '99
Io sono Giovanni, un ragazzo di 23 anni che ha scoperto da circa un anno e mezzo l'antroposofia di Rudolf Steiner. Mi appassionava già l'esoterismo, curiosando su Youtube mi sono ritrovato a guardare una conferenza che parlava di Antroposofia e alla fine le ho guardate tutta la serie di conferenze. Ho capito fin da subito che la rivelazione steineriana aveva un valore immenso e che dovevo approfondire questa conoscenza.
La curiosità nel voler approfondire questi temi mi spinge ogni giorno ad ampliare la mia conoscenza su Steiner e le sue opere, e ad immaginare un mondo ideale secondo la scienza dello spirito. In particolare mi piace dedicarmi alle risoluzione delle questioni sociali, oltre a lavorare come social media manager mi impegno come volontario in due associazioni. Un domani spero di poter contribuire alla fondazione di diverse comunità antroposofiche in Italia.

Rosanna Santoriello
Classe '87
18 dicembre 1987: questa la data in cui fa la sua comparsa sul palcoscenico terrestre una nuova anima che si incarnerà nelle vesti di una bambina. Rachele e Domenico saranno coloro che la concepiranno, segnando così l'inizio della sua nuova avventura. Lei insegnante, lui piccolo imprenditore, decidono di chiamarla Rosanna: Rosa come il nome della nonna e del fiore tanto caro a sua madre, e Anna, in onore della santa protettrice delle partorienti. Rosanna viene alla luce dopo un aborto spontaneo, per questo sarà una bambina desiderata e amata.
Trascorre la sua infanzia in una casa di campagna tra le montagne dell'Appennino. Non ama stare in casa a giocare con le bambole, è piuttosto vivace e molto curiosa, nutre un forte desiderio di scoprire ed esplorare, cresce all’aria aperta, circondata da animali da compagnia, arrampicandosi sugli alberi e giocando con suo fratello maggiore. Torna a casa sempre piena di graffi. Quelli, i primi segni manifesti del suo animo ribelle. All'età di 4 anni impara a scrivere, e poi a disegnare i personaggi dei fumetti della Walt Disney. L'amore per le lettere e per l'arte si manifesta in lei sin da piccola. Le canzoni di Lucio Battisti, che ama tanto ascoltare sua madre durante le faccende domestiche, sono il sottofondo musicale delle sue giornate. I racconti del libro “Cuore” e le favole di Rodari la cullano accompagnandola tra le braccia di Morfeo. Di quell'infanzia serena, quella che ogni bambino dovrebbe avere, serberà il ricordo dei suoi anni più felici. Eppure, sin da allora, ha la sensazione che quella famiglia e il suo stesso nome non le appartengano davvero. Intanto, gli anni passano e le interferenze esterne non tardano ad arrivare, rendendo il suo cammino più lungo e tortuoso.
Si apre il secondo settennio, carico di dubbi e domande, alle quali riesce a trovare parziali risposte attraverso l'osservazione della Natura, quella che lei considererà, per tutto il resto della sua vita, l’unica vera maestra. Trascorre molto del suo tempo ad ascoltare i racconti della nonna e degli anziani del paese, le piace stare in loro compagnia perché dalle loro esperienze di vita sa di poter apprendere molto. Passa i pomeriggi a guardare i lombrichi sotto i ceppi di legno, le rane saltellare nella sorgente vicino casa, le rondini ferme ore e ore sui cavi elettrici in attesa di migrare con l'inizio dell'autunno, le stelle che, nelle notti d'estate, fanno a gara con le lucciole ad illuminare l'oscurità. Terminate le medie, decide di iscriversi al liceo classico.
Le piace scrivere e leggere, studia gli autori greci e latini, se ne innamora, perché inizia a trovarvi sorprendenti e innumerevoli corrispondenze con ciò che spontaneamente sente e vede passeggiando in mezzo al verde. Ciò che è contenuto negli antichi classici è la stessa verità che intravede nella Madre Terra. Inizia a scoprire che esiste un filo sottile e nascosto, lo vede attraversare ogni cosa che la circonda, tutto le appare intimamente collegato. Ed è così che ha inizio per lei il disvelamento della grande illusione. Con i coetanei si annoia terribilmente perché sa di non poter parlare di certi argomenti, preferisce trascorrere sempre più tempo in camera sua a guardare film e a disegnare, ascoltando ore ed ore di musica.
Si diploma, vorrebbe frequentare la Facoltà di Lettere e trasferirsi a Firenze, la patria di Dante, un luogo che aveva conosciuto attraverso i racconti di sua madre che lì aveva vissuto per alcuni anni. Ma le circostanze, alla fine, la condurranno a Roma. Si iscrive all’Università La Sapienza ma non frequenta i corsi, prepara gli esami da autodidatta dando, nel frattempo, ripetizioni di filologia romanza. Le piace studiare, ma la motivazione che la spinge a farlo non è l'ambizione professionale, bensì la convinzione che in quei libri potrà trovare la chiave, ogni singola pagina è un passo in più sulla strada della vera conoscenza che si scorge oltre la superficie. Intanto, inizia a viaggiare in Europa, vorrebbe lasciare l'Università, ma per non turbare la quiete familiare, decide che porterà a termine gli studi cercando, come sempre, di trarre il meglio anche da un'esperienza che considera una perdita di tempo. Eppure, proprio tra i corridoi di quell'Università, all'inizio del suo quarto settennio, farà un incontro inatteso, che segnerà un'altra tappa decisiva del suo percorso. In occasione dell'ennesimo esame, conosce una docente di lettere classiche che trova il tempo di ascoltarla, comprendere il suo malessere, curare quella sua apparentemente inspiegabile rabbia. Con lei ha inizio quel percorso di vera e propria guarigione che continua ancora oggi. La terapia prescritta non prevede farmaci da banco, consiste, piuttosto, in lunghe conversazioni a casa sua e in consigli di lettura, titoli introvabili negli ambienti accademici, tra i quali “Tutto è uno" di M.Talbot.
Gli anni universitari terminano con una tesi di laurea dal titolo “Educare alla Sapienza" in cui si auspica un imminente e necessario ritorno alla maieutica socratica. Al termine del quarto settennio, decide di non proseguire la carriera accademica, rifiutando la proposta di un Dottorato di ricerca a Pisa. Si iscrive a un Master di pedagogia, terminato il quale, in attesa di ricevere convocazioni dalle graduatorie scolastiche, decide di coltivare un'altra delle sue passioni, quella per la cucina, iscrivendosi ad un'Accademia di Roma. Sente la necessità di dare spazio alla sua creatività attraverso attività pratiche. Così per tre anni, lavora d'estate come commis nei resort e, d'inverno, come insegnante di lettere nella scuola pubblica. Le piace insegnare, ma non in quel contesto asfittico e limitante. Così, giunta alla soglia dei suoi 33 anni, terminato il contratto da supplente, rifiuta l’ennesima proroga con la consapevolezza che non accetterà più alcuna futura convocazione. Si ferma, resta in ascolto e sente di doversi mettere in viaggio, alla ricerca dei suoi simili. Inizia la sua avventura come wwoofer, visita comunità intenzionali ed ecovillaggi.
Lungo la sua strada conosce tanti suoi coetanei in cammino, che seppur confusi, condividono lo stesso anelito verso la luce. Allora intuisce che quelle anime saranno presto destinate ad unirsi e sente di voler dare il suo contributo in tal senso. Prima di poterlo fare, però, sa di dover spezzare le ultime catene che la àncorano a terra, al suo passato, impedendole di volare. Così torna a Roma e si iscrive al percorso formativo per educatori e genitori di ScuolAgire, grazie al quale conoscerà la psicosintesi di Assagioli e la pedagogia steineriana, e terminato il quale, inizierà a frequentare i corsi della Libera Università di Nuova Pedagogia. Contemporaneamente e in maniera inaspettata, all'età di 33 anni vivrá l'esperienza del passaggio del velo di una persona a lei molto cara. Vede spezzarsi un'altra delle sue catene. Sarà il momento per lei di una seconda nascita.
Si trasferisce in Sardegna per frequentare i laboratori del percorso formativo che aveva intrapreso e decide di fermarsi lì, dove al momento proseguono le sue attività di studio e lavoro in ambito educativo. A pochi giorni dal suo trentacinquesimo compleanno, sul canale Pleroma-Antroposofia, si imbatte in un video che contiene un accorato appello ai giovani di buona volontà. Quel video segna l'inizio di un nuovo capitolo di questa biografia ancora in fieri.

Gabriele Sacchet
Classe '2005
Sono Gabriele, il più giovane del gruppo, ho 17 anni, sono nato e ho vissuto fino all'aprile scorso a Belluno, tra le montagne. Quando ho iniziato il mio viaggio alla scoperta dell'antroposofia sono andato a vivere nella comunità antroposofica di Vo' dove ho trovato una seconda famiglia. Adesso, dopo l'improvvisa chiusura, mi sto trasferendo di nuovo. La mia vita è sempre più in divenire!
Sin da piccolo ero appassionato alle scienze, andando avanti mi sto spostando sulle materie umanistiche e sulla psicologia, al contempo studio antroposofia e seguo vari corsi. Mi piace l'arte e il cinema, aspiro a diventare regista ed amo il contatto con la natura. Sono felice di intraprendere questo cammino con gli altri ragazzi e sono speranzoso che riusciremo a portare avanti bellissimi progetti.

Albi Lici
Classe '99
Ciao mi chiamo Albi, sono un ex pirata dello Spirito: poco più di un anno fa approdai su un isola per fare approvigionamento e mentre mi stavo abbuffando in locanda, un foglio appeso al muro catturò la mia attenzione. Tre ricercatori dello Spirito stavano radunando un gruppo di giovani aspiranti che volessero essere istruiti in vista di una spedizione che avrebbe attraversato i vasti mari dello Spirito.
Nel corso della mia solitaria carriera da pirata, pochissimi furono quelli che seppero dirmi qualcosa su tali ricercatori; così, spinto dalla curiosità chiesi di essere arruolato e loro mi accolsero...

Daniele Graziosi
Classe '98
Sono nato tra le montagne della Val di Fiemme da madre trentina e padre romano di famiglia abruzzese. Mi è stato dato il nome Daniele.
Non mi sono mai sentito parte di un solo luogo, la mia geografia ha tante sfumature: Predazzo (Trento), Roma e Scanzano di Sante Marie (L’Aquila), sono i luoghi che sento scorrere nel sangue.
Qualche anno fa un altro luogo è entrato a far parte di questa geografia: Berlino. Una città che con la sua elettricità abbagliante ha gettato una luce nuova sulla mia vita. Dopo aver studiato storia dell’arte a Roma ero ancora alla ricerca del posto che mi facesse sentire veramente a casa. Inaspettatamente (o forse no) sono stato dolcemente riportato al paese in cui ero nato, riscoprendo la gioia di abitare un posto che sentivo mio per la prima volta dopo 25 anni.
Le montagne in cui ero cresciuto mi stavano aspettando.In questo luogo ho iniziato a coltivare la terra in un progetto di agricoltura sociale e nella mia ricerca di un’agricoltura giusta e consapevole sono arrivato ad incontrare la biodinamica. Alla luce dell’Antroposofia è nato in me il desiderio di conoscere e approfondire, fino a realizzare che non solo fiori e verdure volevo coltivare ma la fede, l’amore e la speranza desideravo far crescere in me e nel mondo.
Dal mio incontro con la Scienza dello Spirito, tante luci si sono accese nella mia vita e una di queste è la partecipazione e al Gruppo Giovani “Mani” di Pleroma. È per me un grande onore essere di questo progetto.

Giulia Lombardozzi
Classe '98
Cresciuta a Pino Torinese anche chiamato “il paese delle stelle” e degli alti e sempre verdi, maestosi pini.
Cresciuta da una giovane mamma cubana arrivata da una terra calda e lontana e da un caro papà italiano. Quando i tempi si sono fatti più difficili, cresciuta anche da un’elegante, sempre attenta nonna e da un dolcissimo nonno.
Accompagnata sempre da qualche angelo che ha vegliato su di lei proteggendola. A nutrire il suo animo durante l’infanzia la bellezza delle montagne, dell’inverno e dalla neve.
Durante l’ultimo anno di liceo dopo mesi di infinite preghiere alla ricerca di trovare o riconoscere una via che avesse senso intraprendere ha incontro l’antroposofia che ha riempito di senso ogni cosa.
Recentemente ha incontrato anche l’arte che ha scaldato e abbracciato il suo animo e l’amore che le ha teso la mano e con pazienza ogni giorno le sta accanto.
Laureata in Scienze dell’Educazione e della Formazione, ha completato la formazione in pedagogia per insegnanti Waldorf Steiner a Milano, attualmente in formazione in arte terapia ad indirizzo antroposofico e in formazione in Pedagogia d’Emergenza.

Laura Forelli
Classe '92
Il mio nome è Laura. Chi sono è difficile dirlo, si può dire che a volte sono solare, a volte testarda, a volte allegra, a volte spaventata, a volte pigra ed altre volte ancora socievole. Ci sono tante sfaccettature di Laura in me! :-) Ricerco la leggerezza e lo stare bene nel rispetto delle persone intorno a me. Mi piace tanto la natura con tutti i suoi specialissimi dettagli.

Giordana Bossi
Classe '94
Sono nata e morta differenti volte in questa vita terrestre, o almeno così mi appare fin ora.
Fino ai 16 anni ero una tipica brava e dolce ragazza e filava tutto liscio.. poi ho iniziato a rifiutare da un lato la vita spirituale che mi veniva proposta in famiglia e dall'altra i classici percorsi istituzionali; mi sono scavata una terza via nel caos e nella completa ribellione a tutto quanto, trovando casa nelle feste con musica alta, nella vita di strada, in parte all'estero, alla scoperta del mio lato ombra.
Quello che mi ha bastonato ( e qui sono morta le prime volte ) ed iniziato alla vita spirituale, è stato l'incontro con lo Sciamanesimo e dell'uso di sostanze psichedeliche come medicine.
Dai 22 anni ho iniziato così a drogarmi di corsi; Fiori di bach, Cristalli, Massaggi olistici, Astrologia, Psicoteatro, Sufismo, Psicologia Gestalt... (un po di minestrone).
Nel 2020 stavo seguendo l'ennesimo corso; sulle 5 leggi biologiche del dottor Hamer.. e il mio insegnante nominava qua e là questa "antroposofia" (un signore davvero interessante).
Quando è iniziato il lockdown ho avuto un ennesima crisi, un ennesima morte in cui ho ritrovato luce l'anno dopo, all'alba dei miei 27 anni, grazie all'iniziazione della "filosofia della libertà" di Rudolf Steiner; Percorso che ad oggi, all'alba dei 30, porto avanti sempre più con grande forza di volontà, pensiero e sentimento.
Grazie anche all'incontro con un gruppo come questo; perché anche se le crisi e le difficoltà non terminano qui e sentivo che non lo so sono mai stata.. ora SO che non sono più sola.. in tutti i sensi
